Meta fa causa agli operatori di 39.000 siti di phishing

Written by Emma Davis

Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha citato in giudizio gli operatori di 39.000 siti di phishing ospitati da Ngrok.

Secondo corte documenti, la società chiede un’ingiunzione e un risarcimento di almeno 500.000 dollari agli operatori dei siti citati, sebbene la loro identità non sia stata ancora stabilita (mentre gli imputati sono elencati nei documenti come 100 anonimi John Doe).

La causa sostiene che un gruppo di individui ha creato oltre 39.000 siti di phishing sui propri sistemi locali dal 2019 e quindi ha utilizzato il servizio di inoltro Internet dell’host locale, Ngrok, per aprire quei siti locali tramite il dominio ngrok.io .

Sito web di phishing

Il gruppo ha quindi inviato alle vittime i link a questi domini ngrok.io e raccolto le credenziali dai loro account (poiché i siti del gruppo imitavano le pagine di accesso per Facebook Messenger, Instagram e WhatsApp).

A partire da marzo 2021, con l’aumento di questi attacchi, abbiamo collaborato con Ngrok per blocca migliaia di URL che portano a siti di phishing.dice Jessica Romero, direttrice della sicurezza e del contenzioso della piattaforma di Meta, oggi.
Crane Hassold

Gru Hassold

Allo stesso tempo, gli specialisti della sicurezza delle informazioni definiscono strana l’affermazione. Ad esempio, The Record cita Crane Hassold, direttore dell’intelligence sulle minacce presso Abnormal Security:

Abbiamo visto altre grandi aziende come Microsoft in passato utilizzare cause civili per combattere le minacce di phishing, ma questi sforzi tendono a prendere di mira l’infrastruttura in cui sono ospitati i siti di phishing, non entità anonime come vediamo in questa causa su Facebook.

Secondo Hassold, il numero di siti di phishing associati ai prodotti Meta (Facebook, WhatsApp, Instagram) è aumentato notevolmente negli ultimi anni, il che a quanto pare spiega le nuove tattiche legali dell’azienda.

Penso che questa causa di Facebook sia molto probabilmente volta a creare un precedente per l’azienda per perseguire gli aggressori utilizzando il suo marchio/nome. La causa dimostra anche che l’azienda ha la capacità di determinare chi c’è dietro le campagne di phishing.lo specialista dell'azienda Cofense Tonya Dudley conferma.

Permettetemi di ricordarvi che abbiamo anche scritto che Facebook ha annunciato il blocco degli account delle aziende- cyber-mercenaries, così come Facebook (Meta) si espande un programma di bug bounty per combattere lo scraping.

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About the author

Emma Davis

I'm writer and content manager (a short time ago completed a bachelor degree in Marketing from the Gustavus Adolphus College). For now, I have a deep drive to study cyber security.

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